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Attualità

"Nell'Hindu Kush Himalaya i ghiacciai potrebbero perdere fino all'80% del loro volume": piano di azione di Legambiente Alpi al World Social Forum di Kathmandu

Legambiente in Nepal, insieme al CAI e ad altre associazioni, per parlare di emergenza climatica e montagna in crisi. L’associazione ambientalista ha condiviso e raccontato il proprio impegno per la salvaguardia dei giganti bianchi e ha portato sul tavolo internazionale un pacchetto di quattro proposte riguardanti i ghiacciai, il turismo in quota, l’importanza delle buone pratiche di adattamento e la questione dell’abbandono dei rifiuti

 

di
Sofia Farina
17 febbraio | 12:02
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

A Kathmandu, tra gli ottomila, si sta svolgendo in questi giorni il World Social Forum: un evento in cui oltre 1200 associazioni provenienti da tutto il mondo si confrontano sui grandi temi d’attualità, primo fra tutti la crisi climatica. A partecipare come membri della delegazione italiana diverse associazioni, da Legambiente all'Alleanza Internazionale degli Abitanti e al Club Alpino Italiano. 

 

Legambiente ha preso parte alle tre sessioni dedicate al tema "emergenza climatica e montagna in crisi" portando nella discussione le proprie esperienze e attività di punta. Tra i propri "fiori all'occhiello" primeggiano la campagna Carovana dei ghiacciai, che dall’estate 2020 monitora ad alta quota i ghiacciai alpini grazie al supporto scientifico del Comitato Glaciologico Italiano e il lavoro di reportistica che annualmente porta alla pubblicazione di Nevediversa, un documento in cui l’associazione ambientalista racconta, con dati alla mano riguardanti Alpi e Appennini, la necessità di ripensare il turismo montano, a partire da quello invernale, in chiave sostenibile visto che tra l’altro nevica sempre di meno. Tra i progetti presentati da Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e della campagna Carovana dei ghiacciai e inviata in loco, anche il lavoro avviato lo scorso settembre con il Manifesto per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesse, redatto attraverso un lavoro collettivo ed europeo, con l’obiettivo di tessere un’alleanza europea difendendo, in sinergia, attraverso una serie di interventi, i giganti bianchi dalla crisi climatica che avanza, e la prima proiezone a livello internazionale del documentario di Carovana dei ghiacciai, realizzato dal videomaker David Fricano (che può essere guardato, da oggi, qui).

 


Carovana dei Ghiacciai sul ghiacciao Mandrone Adamello (fonte: Legambiente)

 

Il tema dei malati terminali della crisi climatica, portato in questi giorni a Kathmandu, è centrale nelle attività dell'associazione, che rimarca l'urgenza di una azione collettiva su questo fronte: "Secondo il Rapporto European State of the Climate 2022, in Europa, dal 1997 al 2022, i ghiacciai hanno perso circa 880 chilometri cubi di ghiaccio (un parallelepipedo con una base di all’incirca 3 x3 chilometri alto 100 chilometri). Tra le zone più colpite ci sono le Alpi, con una riduzione dello spessore del ghiaccio, mediamente, di 34 metri".

 

Legambiente, nella persona di Vanda Bonardo, ha colto l'occasione della partecipazione al World Social Forum per presentare un pacchetto di quattro proposte riguardanti i ghiacciai, il turismo in quota, l’importanza delle buone pratiche di adattamento e la questione dell’abbandono dei rifiuti, ricordando che l’emergenza climatica accumuna le vette di tutto il mondo, dalla media montagna agli ottomila "in Nepal, ad esempio, sta nevicando e piovendo sempre meno. Secondo il rapporto ICIMOD, sulle catene montuose dell'Hindu Kush Himalaya i ghiacciai si stanno riducendo a un ritmo senza precedenti e potrebbero perdere fino all'80% del loro volume entro la fine del secolo se le emissioni di gas serra non saranno ridotte drasticamente".

 

L'associazione, nello specifico, ha proposto:

1) l’importanza di una alleanza internazionale per contrastare crisi climatica e agonia dei ghiacciai, che sulla scia del Manifesto europeo promosso in Italia da Legambiente, getti le basi per la nascita di un’alleanza e una governance internazionale per la difesa dei ghiacciai e delle risorse connesse in tutto il mondo incluse le vette più alte della Terra.

2) l’impegno ad investire di più anche a livello internazionale su un turismo sostenibile in quota a partire da quello sugli ottomila;

3) l’impegno a un supporto reciproco nella realizzazione di buone pratiche di adattamento;

4) avviare più campagne di informazione e sensibilizzazione anche tra le comunità locali degli ottomila per sensibilizzare sul tema dell’abbandono dei rifiuti e dell’importanza di una corretta gestione.

 


Carovana dei Ghiacciai sul ghiacciao Dosdè (fonte: Legambiente)

 

C’è un filo rosso che unisce le montagne europee e quelle del Nepal e delle altre nazioni – spiega Vanda Bonardo  – ed è quello della crisi climatica. La regressione dei ghiacciai ma anche il fatto che nevichi sempre di meno in montagna, unito ad aumento degli eventi meteorologici estremi, sono una delle spie rosse della crisi climatica in atto che sta cambiando il profilo delle montagne rendendole anche più fragili e più soggetto a frane e crolli. Come ci ricorda l’IPCC è fondamentale agire con azioni e politiche concrete non più rimandabili, mettendo al centro il tema dell’adattamento climatico e della sostenibilità ambientale. Per questo tra le proposte che porteremo ci sarà quella di dar avvio ad un’alleanza internazionale per la difesa della montagna e dei suoi giganti bianchi come stiamo facendo in Italia con il Manifesto per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesse frutto di un impegno collettivo ed europeo”.

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